31 ago 2018

Una settimana per diffondere il verbo della sostenibilità

Editoriale di Giuliano Dall’O’, Presidente di GBC Italia

Un valore aggiunto importante per la nostra comunità è la consapevolezza di far parte di una rete internazionale dei GBC, il Word Green Building Council, attraverso la quale è possibile mettere a fattor comune gli sforzi per accelerare il cambiamento nel settore delle costruzioni verso modelli a maggiore valenza ambientale.

Appartenere a questa rete vuol dire attivare in modo permanente un confronto con altre realtà come la nostra, scambiando esperienze sia sul piano dell’innovazione tecnologica sia su quello della governance politica ed economica.
Le azioni del nostro GBC vengono promosse a più livelli: un livello nazionale, che valorizza anche le culture locali del costruire sostenibile, ed un livello internazionale indispensabile per rafforzare il movimento del green building.
Alcune iniziative internazionali hanno la capacità di coinvolgere contemporaneamente più di 70 Green Building Council distribuiti nel mondo con i loro 49.000 membri lanciando messaggi forti. Una di queste, che ci vede già impegnati a livello organizzativo da qualche mese, è la World Green Building Week (24-30 settembre), la settimana mondiale dedicata ai green building, iniziativa alla quale siamo tutti invitati a partecipare per diffondere il verbo della sostenibilità.
L’impatto mediatico del WGBW, appunto perché è mondiale, è notevole ed è per questo che l’opportunità di contribuire al suo successo diventa importante per la nostra Associazione e quindi per i suoi soci.

L’edizione di quest’anno è incentrata sulla necessità di rendere più “green” le nostre case, come azione diretta nella lotta al cambiamento climatico. Si può partecipare in vari modi e non mi dilungherò su questo, rimandando alle “istruzioni per l’uso” disponibili qui.

L’aver toccato questo argomento ci offre un interessante spunto di riflessione su ciò che è possibile fare per accelerare il processo di cambiamento nel settore delle costruzioni ed è per questo che ne parliamo. Fino a non molti anni fa l’innovazione verde del progettare e del costruire gli edifici apparteneva ad alcune avanguardie spinte da principi etici mentre il mercato delle costruzioni più tradizionale si muoveva in una direzione diversa: c’era l’Architettura sostenibile e poi c’era l’Architettura, come se la prima fosse una variante della seconda. Il risparmio delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale nei diversi cicli, non solo energia ma anche acqua e rifiuti, diventavano le icone di movimenti ambientalisti praticamente indipendenti dalle logiche dell’economia reale orientata prevalentemente su un profitto di breve e medio termine.

Poi qualcosa è cambiato: l’U.S. Green Building Council  ha avuto la capacità di guardare oltre, proponendo dei modelli complessi, ma relativamente semplici da utilizzare per la valutazione della sostenibilità degli edifici: i protocolli di sostenibilità ambientale. Altre associazioni hanno seguito questo esempio definendo così due obiettivi strategici: la trasformazione di un mercato edilizio “alternativo” a quello standard, ma comunque integrato ai modelli economici reali e soprattutto la diffusione di una cultura del progettare sostenibile che appartenga a tutti e non solo ad una élite di volenterosi e idealisti.

Il mondo delle costruzioni è profondamente cambiato: tutte le nuove case sono molto più efficienti dal punto di vista energetico, lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili è una realtà ed i materiali da costruzione sono sempre più “sostenibili”. L’interesse per l’economia circolare, che non viene più vista come una imposizione, ma finalmente come una opportunità di mercato, è una realtà che sta diventando sempre di più elemento attrattore di interessi diffusi.

Alla luce di questi scenari positivi, qual è il senso di questa settimana dedicata al green building? Per chi come noi fa parte di una comunità che si fonda innanzitutto nel promuovere il “green building” senza più distinzioni tra edificio e territorio è molto facile considerare “normali” scelte che dal punto di vista quantitativo rappresentano ancora una percentuale modesta. Nel settore edilizio il nuovo avanza e la qualità è eccellente almeno dal punto di vista dell’efficienza energetica, tuttavia il territorio con il quale ci confrontiamo non è né energeticamente efficiente, né sostenibile dal punto di vista ambientale. Insomma c’è ancora molto da fare e non ci dobbiamo fare illusioni che il cambiamento, senza continue attenzioni e azioni, possa avvenire in modo naturale in tempi brevi.
Da qui la necessità di continuare a parlare di Green Building, di continuare a riportare il tema della sostenibilità in edilizia al centro delle strategie di sviluppo, di recupero e di riconversione dei nostri territori.

La settimana mondiale del Green Building è un momento importante per fare il punto della situazione e una occasione per capire se quello che stiamo facendo è sufficiente o se possiamo fare di più. Il mercato delle costruzioni può cambiare, ci possono essere i protocolli di certificazione e le nuove regole anche cogenti, tuttavia la trasformazione non è completa se il cambiamento non parte da noi, dalle nostre azioni e da un nuovo modo di vivere la sostenibilità. L’edificio “Green” o l’edificio zero energy ovviamente ci aiutano, tuttavia si tratta sempre di strumenti che noi dobbiamo essere in grado di utilizzare con la convinzione che l’abitare sostenibile è un’altra cosa: è il cambiamento verso il quale realmente dobbiamo tendere.

La settimana promossa dal WGBC è una occasione che ci deve vedere tutti impegnati. GBC attraverso la sua struttura valorizzerà i contributi che tutti vorranno fornire. Contributi diversi, ma con un unico obiettivo: diffondere il verbo della sostenibilità.