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Disambiguazione della sostenibilità: cominciamo dai comparti edile ed immobiliare
1 Settembre 2022

Editoriale di Fabrizio Capaccioli, Vicepresidente di GBC Italia

Ci avviciniamo a grandi passi alle prossime elezioni politiche e, questa ennesima calda estate, ci ha riservato proclami di ogni genere che troppo spesso hanno incluso la parola “sostenibilità”, attribuendo alla stessa i significati più disparati. Chi la rende propria ha ben chiaro che si tratta di un facile passe-partout, un concetto così vasto che, in fondo, a citarlo si diventa inattaccabili pressocché universalmente e trasversalmente.

Non è così per la community di GBC Italia. Trattiamo il tema della sostenibilità nelle filiere edile ed immobiliare da ben prima che diventasse mainstream e, se lo è oggi, è grazie al lavoro incessante di professionisti, gruppi di lavoro, aziende, stakeholders, università, gruppi di pressione, decisori sensibili alle “nostre” tematiche. La sostenibilità del Green Building Council Italia è fatta di tanta sostanziale attività sul campo. La capacità di essere aggreganti, di essere sempre più un polo di riferimento e, allo stesso tempo, attrattivo, ne sta facendo il luogo facilitatore in cui privato e pubblico si incontrano. Sia il mercato che le scelte delle autorità politiche stanno determinando decisioni di investimento innovative, suggerite spesso proprio dalle nostre attività.

Chiunque prenderà le redini del Governo non potrà prescindere dai temi del Next Generation EU ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per la nostra realtà Paese, ha assunto – tra gli altri obiettivi – l’onere di abbracciare una visione capace di stimolarne la resilienza rispetto ad eventuali situazioni inattese e dirompenti, come previsto dal Green Deal europeo e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In questo quadro, le filiere edile ed immobiliare rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile e, al contempo, mezzi attraverso cui promuovere una omogeneità territoriale, oltre che canali per migliorare la qualità della vita delle persone e dell’ambiente che ci circonda.

Il 28 luglio scorso, è stata la giornata in cui il Global Footprint Network ci ha ricordato l’Earth Overshoot Day. Il dato negativo è che l’E.O. Day è il giorno in cui, la popolazione globale esaurisce tutte le risorse che la Terra riesce a rigenerare nel corso dell’anno e viene anticipata ogni anno da oltre 50 anni, nel 2020 era stata celebrata il 22 agosto. Ad oggi servirebbero quasi due Terre (1,75) per rigenerare tutte le risorse che attualmente vengono richieste al nostro Pianeta. In Italia, l’Overshoot Day 2022 è stato già raggiunto il 15 Maggio.

Per contro, GBCI Europe ha diffuso dei dati molto interessanti di cui, chiunque si troverà ad amministrare la cosa pubblica nel prossimo immediato futuro, non potrà non tener conto come indicatore di trend sull’attenzione alla sostenibilità nel nostro Paese. La filiera edile ed immobiliare europea riverbera dati incoraggianti, che non considero certo un traguardo, tutt’altro, un motivo per letteralmente correre sulla strada intrapresa con azioni, se possibile, sempre più decise. La crescita del protocollo LEED®, infatti, in termini di registrazioni e certificazioni, in Europa vede ben 2 città italiane non solo comparire nella chart, ma addirittura guidarla con la città di Vicenza (crescita del 775%) e Torino al quarto posto. Anche in termini di registrazioni, l’Italia si fa notare con decisione: 308 registrazioni.

No, non possiamo fermarci, ci troviamo di fronte una sfida epocale e gli effetti del cambiamento climatico sono già largamente visibili e tangibili. Per realizzare un processo pienamente trasformativo, che sappia rendere il nostro sistema resiliente e sostenibile è imprescindibile il coinvolgimento delle filiere edili ed immobiliari, di capitali privati e Associazioni che condividano l’obiettivo di far emergere nuovi strumenti e investimenti in grado di generare un valore misurabile di tipo sociale e ambientale, oltre che finanziario. Strumenti che, dal punto di vista delle filiere di interesse a cui ci rivolgiamo e che sono esse stesse parte della nostra Community, trovano una coerente corrispondenza con gli strumenti forniti dai protocolli “made in GBC Italia”.

Chiunque si troverà ad amministrare le risorse messe a disposizione dal PNRR e le altre risorse nazionali ed europee, non potrà tornare indietro. Nessun dietro front sarà accettato, nessun alibi. Il tema energetico-ambientale, legato al mondo edile ed immobiliare, non può essere considerato dai futuri decisori ed amministratori della cosa pubblica, se non nella sua dimensione complementare a quella sociale, culturale, economica, finanziaria, di salute pubblica e di spazi del vivere.

Tant’è che i criteri ESG (Environmental, Social, Governence) permeano sempre più insistentemente i nostri Protocolli.

E – Tema Ambientale: nei crediti previsti e nell’ impianto stesso dei Protocolli;
S – Aspetti Sociali: nella considerazione dell’impatto sulla comunità che vive gli edifici e sul suo benessere;
G – Governance: nell’attenzione all’attività di gestione e mantenimento in esercizio del sistema edificio, in modo compatibile e coerente con i criteri ispiratori dei Protocolli in linea con quelli di Sviluppo Sostenibile.

Tutto converge verso un approccio alla sostenibilità che influenza anche metriche d’investimento. Sempre più investitori, piccoli o colossi che siano, riconoscono un upgrade dell’appetibilità commerciale delle proprietà che applicano sistemi di rating energetico-ambientali, in grado di attrarre inquilini attenti ai temi green, aumentare il valore della proprietà e portare ad una maggiore redditività. Secondo un’indagine Norstat la salute del pianeta è molto importante per il 64,7% degli italiani, solo con grande distacco, le tematiche sociali per il 46% e quelle economiche per il 34,7%. Le valutazioni finanziarie e di politiche sociali devono tener conto di queste tendenze, così come dell’evoluzione dei trend agglomerativi, insediativi e di organizzazione delle città e dei centri produttivi (la popolazione che vivrà nei centri urbani rispetto alla popolazione totale crescerà dal 54% di oggi al 68% nel 2050).

È del tutto evidente, almeno a noi, che la sostenibilità non può essere un vuoto slogan elettorale. Possiamo e dobbiamo fare meglio nell’immediato futuro, ci aspettiamo di più e continueremo a supportare decisori illuminati ed indicare la strada verso obiettivi globali migliorativi dell’ambiente e della qualità della vita delle persone. GBC Italia accetta la sfida.

E, a proposito di obiettivi e visioni audaci quanto necessarie, desidero ricordare, in occasione della sua scomparsa e con le sue stesse parole, Mikhail Sergeevich Gorbachev. Premio Nobel per la Pace e coraggioso riformatore. Un uomo attento al bene del Pianeta ed agli aspetti della Sostenibilità, fondatore nel 1992 di Green Cross International. Oggi, più che mai, appare un gigante che si staglia tra i più grandi statisti della storia.

Quando le generazioni future giudicheranno coloro che sono venuti prima di loro sulle questioni ambientali, potranno arrivare alla conclusione che questi ‘non sapevano’: accertiamoci di non passare alla storia come la generazione che sapeva, ma non si è preoccupata.