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Valorizzazione del costruito, matrice del cambiamento per la sostenibilità – News – GBC Italia
21 Luglio 2021

Editoriale di Giuliano dall’Ò, Presidente di Green Building Council Italia

La sostenibilità energetica del patrimonio edilizio esistente è senza dubbio un elemento che caratterizza il mercato attuale. Non solo per gli edifici nuovi che devono rispettare requisiti di prestazione energetica molto restrittivi, ma anche e soprattutto per quelli esistenti, perché è proprio sul patrimonio immobiliare mediamente inefficiente che si gioca la partita.

Gli ingredienti per un processo di riqualificazione energetica rapido esistono già tutti: ci sono le norme tecniche di riferimento per la valutazione delle prestazioni energetiche, ci sono professionisti molto preparati e qualificati, le tecnologie che riguardano l’edificio e gli impianti, le imprese e non mancano neppure le agevolazioni finanziarie tutt’altro che marginali.

Il potenziale di questa parte considerevole di economia green, tuttavia, emerge solo in parte. Ed è appunto da questa riflessione che dobbiamo ripartire: comprendere quali sono le barriere per uno sviluppo della riqualificazione energetica degli edifici esistenti in modo che, in un futuro nemmeno troppo lontano, possa camminare con le proprie gambe, ossia senza supporti economici.

Quando si investe in efficienza energetica su un edificio esistente si raggiungono due obiettivi: si ottengono dei vantaggi immediati, misurabili nella riduzione dei consumi energetici, ma si incrementa il valore dell’edificio stesso che diventa più appetibile sul mercato. Questa affermazione può essere considerata una ovvietà, ma invece non lo è. Gli interventi di riqualificazione energetica, infatti, si sono sempre misurati per il primo obiettivo, raramente per il secondo.

Gli interventi sugli impianti possono seguire questa regola, quelli sull’involucro no. Una valutazione prettamente economica dei vantaggi che si possono ottenere intervenendo in modo pesante, ma efficace, su pareti, coperture o serramenti ci porterebbe a tempi di ritorno dell’investimento accettabili solo in una situazione come quella attuale fortemente supportata dal punto di vista economico.

Il concetto di convenienza ad intervenire in modo pesante sulla riqualificazione degli edifici va quindi rivisto anche considerando aspetti collaterali ma non meno importanti, come ad esempio il comfort termico ma anche quello acustico, la riduzione dell’impatto ambientale e, non ultimo, l’incremento di valore reale di un edificio riqualificato. Incremento che fornisce una maggiore garanzia sul capitale, e le banche che erogano mutui sono particolarmente sensibili a questo aspetto, ma anche una valorizzazione del sistema Italia perché gli edifici, in fondo, rappresentano una garanzia per l’economia del nostro Paese.

Tra le iniziative che hanno contribuito e contribuiscono ad accelerare il cambiamento verso una edilizia più energeticamente sostenibile ne troviamo una particolarmente interessante e strategica: il progetto europeo EeMAP (Energy Efficiency Mortgage Action Plan) nel quale GBC Italia, coinvolto dalla Europe Regional Network dei GBC ha avuto un ruolo di primo piano.
Obiettivo di questa iniziativa è quello di creare un mutuo per l’efficienza energetica standardizzato a livello Europeo, per incentivare la riqualificazione degli edifici e l’acquisto di proprietà altamente efficienti attraverso condizioni finanziarie favorevoli.
L’iniziativa è condotta da un consorzio guidato dalla European Mortgage Federation- European Covered Bond Council (EMF-ECBC).
Hanno preso parte al gruppo di lavoro alcuni Soci esperti, già presenti nel Comitato Scientifico per la redazione dei protocolli di GBC Italia, e i Soci che hanno manifestato il proprio interesse mediante la call pubblicata prima della pausa estiva nel 2017.
I primi risultati di questa importante iniziativa sono stati presentati a Milano lo scorso 9 Marzo: UniCredit, GBC Italia e RICS (Royal Institution of Chartered Surveyors) in collaborazione con il Consorzio EeMAP hanno infatti organizzato un workshop che ha riscontrato un notevole successo (più di 140 partecipanti): l’obiettivo dell’iniziativa era quello di lanciare le linee guida tecniche del progetto EeMAP e di porre le basi per un laboratorio sui mutui green, che comprendesse gli esperti chiave e le aziende che possono supportare la progettazione e la diffusione dei mutui green in Italia.
La presentazione del lavoro fatto è il punto iniziale di un percorso nuovo che deve essere assolutamente intrapreso.
L’interesse da parte di banche importanti come UniCredit ad erogare mutui verdi proprio nella logica di incrementare il valore dell’immobile si coniuga con l’interesse dimostrato dai valutatori, nel nostro caso RICS, che faranno la loro parte nel valutare con una maggiore attenzione il valore aggiunto di un edificio energeticamente più efficiente.

GBC Italia continuerà a fare la sua parte, mettendo sul tavolo esperienze, competenze e strumenti. Ma il nostro obiettivo è ancora più ambizioso: portare il mercato a valorizzare anche gli aspetti non strettamente energetici ma legati alla sostenibilità dell’intero edificio. Tra gli strumenti di GBC non ci sono solo i protocolli LEED e GBC (da ultimo GBC Condomini), ma anche soprattutto la filiera che è in grado di certificare la qualità energetica ed ambientale di edifici riqualificati: una garanzia irrinunciabile per il mercato.